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Cos'è il MUD e come viene disciplinato

Con l’acronimo MUD ci si riferisce al Modello Unico di Dichiarazione Ambientale. Si tratta della dichiarazione ambientale obbligatoria che i produttori di rifiuti (speciali e non) devono presentare annualmente. 

Il MUD ha lo scopo di controllare quanti e quali rifiuti vengono prodotti e come vengono smaltiti o avviati a recupero. Attraverso il modello di dichiarazione vengono denunciati i rifiuti prodotti dalle attività economiche, trasportati, intermediati, smaltiti, avviati al recupero e i rifiuti raccolti dal Comune, nell'anno precedente alla dichiarazione.

La normativa

L'art. 6 comma 1 del D.L. 135/2018 ha soppresso il SISTRI (Sistema di controllo per la tracciabilità dei rifiuti) a partire dal 1° gennaio 2019.  Da tale data i soggetti tenuti all'obbligo garantiscono la tracciabilità dei rifiuti secondo quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 n.152 (tracciabilità cartacea articolata in formulari e registri - MUD).

Il 26 settembre 2020 è entrato in vigore il contenuto del D.lgs. 116/2020, che apporta sostanziali modifiche al d.lgs. 152/06 in materia di rifiuti.

Il nuovo testo, meglio conosciuto con il nome di “decreto rifiuti”, fa parte del pacchetto Economia Circolare, un insieme di direttive europee sui rifiuti UE 2018/851 e sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio 2018/852.

Le principali modifiche apportate con questo nuovo decreto possiamo riassumerle nei seguenti punti.

  • Gli impianti che svolgono attività di recupero dovranno comunicare, nella scheda SA-AUT, se l'autorizzazione è riferita ad attività di recupero per le quali è stata prevista applicazione del c.3 art. 184-ter (End-of-Waste “caso per caso”); 
  • Nella comunicazione rifiuti e veicoli fuori uso sono state apportate modifiche alle informazioni relative ai materiali derivanti dall’attività di recupero, con l’aggiunta di alcune tipologie e la modifica di altre; 
  • La scheda “CG-costi di gestione” della comunicazione rifiuti urbani è stata completamente ridisegnata; 
  • Sono state modificate le categorie della comunicazione RAEE per adeguarle all’entrata in vigore dell’Open scope (ambito di applicazione della normativa RAEE “aperto” a un numero maggiore di prodotti, come previsto dalla direttiva 2012/19/UE) e della classificazione prevista dall’allegato III al D.Lgs. 49/2014; 
  • Sempre nella comunicazione RAEE è stata aggiunta la voce relativa alla quantità di RAEE preparati per il riutilizzo, mentre è stata eliminata l’informazione sui RAEE utilizzati come apparecchiatura intera. 

Chi ha l’obbligo di presentare il MUD?

Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) è obbligatorio per le aziende che producono e gestiscono rifiuti.

Sono previste alcune differenze per le aziende che producono rifiuti speciali e/o pericolosi.

I soggetti obbligati alla presentazione del MUD sono:

  • imprese che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti
  • Imprese produttori di rifiuti pericolosi
  • Imprese produttori di rifiuti non pericolosi prodotti nell’ambito delle lavorazioni industriali, artigianali, di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie, che hanno più di dieci dipendenti.
  • Imprese agricole che producono rifiuti pericolosi con un volume di affari annuo superiore a 8.000 €
  • Imprese che effettuano le attività di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali
  • Impianti autorizzati a svolgere operazione di gestione di rifiuti di imballaggio (con alcune precisazioni)
  • Imprese coinvolte nel ciclo di gestione dei RAEE
  • Imprese produttrici di apparecchiature elettriche ed elettroniche iscritte al Registro Nazionale e Sistemi Collettivi di Finanziamento.
    •    Aziende partecipate che si occupano della gestione dei rifiuti

Modalità di presentazione del MUD

Il MUD va inviato alla Camera di Commercio territorialmente competente entro le date previste.

La presentazione alla Camera di Commercio competente deve essere fatta per via telematica tramite un apposito portale, utilizzando per certificare l’avvenuta presentazione la firma digitale dell’azienda. Sarà poi da aggiungere il pagamento dei diritti di segreteria. 

I soli produttori iniziali che producono, nella propria unità locale, non più di 7 rifiuti e per ogni rifiuto utilizzano non più di 3 trasportatori e 3 destinatari finali possono presentare il MUD Semplificato

Trasmissione MUD, quali sono le aziende esenti?

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 116 del 2020 (aggiornamento del D. Lgs. 152/2006, art 190, comma 5) alcuni produttori non sono più tenuti alla registrazione di carichi/scarichi dei rifiuti nell’apposito registro. 

Le categorie individuate dall’esenzione sono:

  • i soggetti che effettuano attività di trasporto in conto proprio dei propri rifiuti NON pericolosi;
  • le imprese e gli enti, con un numero di dipendenti uguale o inferiore a 10, che producono rifiuti NON pericolosi derivanti da: 
  • lavorazioni industriali
  • lavorazioni artigianali
  • fanghi derivanti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque
  • fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue o dall'abbattimento di fumi;
  • le imprese che esercitano attività di demolizione o costruzione (solo per i rifiuti NON pericolosi);
  • le imprese che esercitano attività di commercio o di servizio (solo per i rifiuti NON pericolosi);


Non devono inoltre presentare la Dichiarazione MUD, anche in presenza di rifiuti pericolosi:

  • le imprese agricole di cui all'art. 2135 del Codice Civile
  • i liberi professionisti che non operano in forma d'impresa
  • i soggetti che svolgono le attività di estetista, acconciatore, trucco permanente e semipermanente, tatuaggio, piercing, agopuntura, podologo, callista, manicure, pedicure e che producono rifiuti pericolosi e a rischio infettivo.

 

Medici, dentisti e pediatri che non rientrano in organizzazione di Enti ed Imprese (quindi liberi professionisti) non hanno l'obbligo di presentazione del MUD. Diversamente, hanno l'obbligo di presentazione se producono rifiuti pericolosi. Questi soggetti devono comunque tenere tracciabilità dei rifiuti prodotti mediante la conservazione progressiva per tre anni del formulario di identificazione di cui all’art. 193, comma 1, relativo al trasporto dei rifiuti o dei documenti sostitutivi previsti dall’art. 193.

Quali sanzioni prevede la mancata presentazione del MUD?

La dichiarazione MUD è obbligatoria per una serie di soggetti che producono o gestiscono rifiuti.

L’avvento delle nuove normative in materia di rifiuti ha portato sostanziali modiche alla stessa gestione dei rifiuti con il nuovo D.Lgs. 116/2020, volte a dare attuazione a normativa europea più recente e ai provvedimenti nazionali che hanno recepito le direttive sull’economia circolare. 

Sono previste sanzioni per il ritardo nella presentazione del MUD o per la sua mancata presentazione, così come descritto nell'art. 258, comma 1, del D.Lgs. 152/2006, nel testo previgente alle modifiche apportate dal D.Lgs. 205/2010:

  • la presentazione della Dichiarazione MUD effettuata dopo il termine previsto dalla normativa, ma entro 60 giorni dalla scadenza (è necessario contare esattamente 60 giorni, e non semplicemente due mesi), comporta una sanzione da € 26,00= a € 160,00=.
  • la presentazione successiva ai 60 giorni dalla scadenza, l'omessa dichiarazione e la dichiarazione incompleta o inesatta comportano una sanzione amministrativa pecuniaria da € 2.600,00= a € 15.500,00=.