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Check-up ESG: cos'è, come funziona e come può aiutare la tua impresa

Il concetto di sostenibilità aziendale è ormai centrale per le imprese di qualsiasi settore. Non si tratta più solo di un'opzione, ma di un elemento strategico che influisce sulla competitività, sull'accesso ai finanziamenti e sulla reputazione aziendale. Il Check-up ESG rappresenta uno strumento fondamentale per valutare in modo oggettivo il livello di sostenibilità di un'azienda, individuare aree di miglioramento e costruire una strategia efficace.

Check-Up ESG

Il Check-up ESG è utile sia per le imprese che si avvicinano per la prima volta alla sostenibilità, sia per le imprese che hanno già avviato un percorso in ambito ESG.

 

Tra i principali benefici di un Check-up ESG:

  • Adattarsi ai nuovi standard e regolamenti: Il quadro normativo è in continua evoluzione, con regolamenti come la CSRD che impongono nuovi obblighi di rendicontazione. Un Check-up aiuta le aziende a rimanere conformi, identificando eventuali gap normativi e riducendo il rischio di sanzioni.

  • Evitare il greenwashing e migliorare la comunicazione: Una revisione regolare consente di verificare se le azioni intraprese sono realmente efficaci e misurabili, evitando dichiarazioni prive di fondamento. Inoltre, un’analisi trasparente rafforza la fiducia degli stakeholder e migliora la reputazione aziendale.

  • Monitorare i progressi e ottimizzare le risorse: Un'analisi periodica permette di valutare l’efficacia delle iniziative ESG, reindirizzare gli investimenti su strategie più performanti e migliorare la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance.

  • Accedere a nuove opportunità di mercato e finanziarie: Un buon profilo ESG aumenta la competitività aziendale, facilita l’accesso a finanziamenti agevolati (Green Loans, Sustainability-Linked Bonds) e rende l’azienda più attrattiva per investitori, clienti e partner di filiera.

Accesso a incentivi e finanziamenti

Uno degli aspetti più rilevanti del Check-up ESG è la possibilità di identificare incentivi e strumenti finanziari disponibili per le aziende che adottano politiche sostenibili.

  • Fondi pubblici e agevolazioni fiscali: In diversi paesi europei esistono bandi e finanziamenti dedicati alle imprese che migliorano la loro performance ESG. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e altri fondi regionali prevedono agevolazioni per progetti legati all'efficienza energetica, alla riduzione delle emissioni e all'innovazione sostenibile.

  • Finanziamenti sostenibili: Gli istituti bancari stanno integrando i criteri ESG nelle valutazioni di accesso al credito. Strumenti come i Green Loans, i Sustainability-Linked Loans e i Green Bonds offrono condizioni di finanziamento vantaggiose per le aziende con solide strategie ESG.

  • Migliore accesso agli investitori: Le aziende con una chiara strategia ESG sono più attrattive per gli investitori istituzionali, sempre più orientati verso asset sostenibili.

Per accedere a queste opportunità, le aziende devono dimostrare una chiara strategia ESG e documentare i propri progressi. Un Check-up ben strutturato aiuta a mappare lo stato di sostenibilità aziendale, elaborare un piano strategico e migliorare la trasparenza e la comunicazione.

Metodologia

Il Check-up ESG è un processo strutturato che permette di valutare lo stato di sostenibilità di un'azienda e di definire le strategie più efficaci per migliorare le performance ambientali, sociali e di governance. Non si tratta di un semplice esercizio di conformità, ma di un'analisi strategica che può influenzare positivamente la competitività aziendale, l'accesso ai finanziamenti e il posizionamento sul mercato.

Per illustrare la metodologia di analisi di un check up di questo tipo abbiamo diviso il processo in 4 fasi principali:

 

Raccolta e analisi dei dati:

La prima fase di un Check-up prevede la raccolta sistematica di dati interni ed esterni relativi alla sostenibilità aziendale. È fondamentale che questa attività sia svolta in modo rigoroso per garantire che la valutazione si basi su informazioni affidabili e misurabili.

Per cominciare, è necessario identificare tutte le fonti di dati disponibili, come i report di sostenibilità già esistenti, le policy aziendali relative ad ambiente, persone e governance, i dati operativi legati ai consumi energetici, alle emissioni di CO2 e alla gestione dei rifiuti. Anche gli aspetti sociali, come il welfare aziendale e le politiche di governance, devono essere presi in considerazione.

Un aspetto cruciale di questa fase è il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni. La sostenibilità non riguarda solo il management, ma anche i dipendenti, i fornitori, i clienti e le comunità locali con cui l’azienda interagisce. Un approccio partecipativo permette di raccogliere una visione più completa e realistica dello stato ESG dell'impresa. Inoltre, è necessario tenere conto del contesto normativo e di mercato, analizzando gli obblighi regolatori, come la CSRD e la Tassonomia UE, e confrontando la propria posizione con quella dei principali competitor.

 

Identificazione e valutazione degli indicatori ESG:

Una volta raccolti i dati, si procede con l'analisi degli indicatori chiave di performance ESG. Questa fase consente di individuare punti di forza e criticità, offrendo una base solida per la definizione delle strategie di miglioramento.

Esistono diversi framework internazionali di riferimento per la valutazione, tra cui il Global Reporting Initiative (GRI), il Sustainability Accounting Standards Board (SASB), gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e il Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD). Questi standard forniscono linee guida utili per selezionare gli indicatori più rilevanti in base alla specificità del settore e alle esigenze aziendali.

Gli indicatori possono essere suddivisi nelle tre dimensioni ESG. Per quanto riguarda l’ambiente, vengono analizzati aspetti come le emissioni di gas serra, l’uso di energie rinnovabili e l’efficienza nella gestione delle risorse naturali. Sul piano sociale, si esaminano le condizioni di lavoro, le politiche di inclusione e diversità, il welfare aziendale e le relazioni con i fornitori. Infine, nell’ambito della governance, si valutano la struttura del consiglio di amministrazione, le politiche anticorruzione e i meccanismi di gestione dei rischi ESG.

 

Gap Analysis e benchmark di settore:

Dopo aver valutato gli indicatori ESG, è fondamentale effettuare una Gap Analysis per confrontare le performance attuali con gli standard di riferimento e le migliori pratiche aziendali. Questo passaggio consente di identificare con precisione le aree critiche che necessitano di intervento e di stabilire le priorità strategiche.

Il confronto con i benchmark di settore è essenziale per comprendere la posizione dell'azienda rispetto ai competitor e per individuare eventuali margini di miglioramento. Grazie all’analisi comparativa con imprese simili, è possibile individuare le best practice e adattarle alla propria realtà aziendale. Inoltre, l’utilizzo di strumenti digitali e piattaforme di valutazione facilita la raccolta di dati aggiornati e la creazione di report dettagliati utili per il processo decisionale.

 

Definizione di un piano d'azione:

L'ultima fase del Check-up consiste nella definizione di un piano d’azione strategico basato sui risultati dell'analisi precedente. È importante stabilire obiettivi chiari e realistici, articolati su diverse tempistiche: azioni da implementare nel breve periodo, interventi strutturali da pianificare nel medio termine e strategie di lungo periodo per garantire un miglioramento continuo della performance ESG.

Una roadmap ben strutturata deve comprendere interventi mirati per la riduzione dell’impatto ambientale, iniziative per rafforzare le politiche sociali e misure volte a migliorare la governance aziendale. L’implementazione di strumenti digitali per il monitoraggio delle performance ESG consente di tracciare i progressi e di adeguare le strategie in base ai risultati ottenuti. L’adozione di scorecard ESG personalizzate e sistemi di rendicontazione trasparenti facilita la comunicazione con gli stakeholder e migliora la credibilità aziendale.

Per garantire un progresso costante, è necessario implementare un sistema di monitoraggio periodico che permetta di misurare i miglioramenti nel tempo e di intervenire rapidamente in caso di criticità. La revisione regolare degli obiettivi e il coinvolgimento attivo del management e degli stakeholder sono elementi fondamentali per assicurare il successo del piano d’azione.

Check up e reporting di sostenibilità

Il Check-up ESG non è solo un esercizio di valutazione interna, ma rappresenta un tassello fondamentale nel processo di reporting di sostenibilità. 

Per le aziende soggette agli obblighi di rendicontazione ESG, il Check-up rappresenta un passaggio cruciale per garantire che il bilancio di sostenibilità sia accurato, conforme alle normative e basato su informazioni verificabili. La CSRD ha introdotto standard più rigorosi e richiede alle aziende di rendicontare il proprio impatto ambientale, sociale e di governance con criteri specifici definiti dagli European Sustainability Reporting Standards (ESRS).

 

Un Check-up ESG efficace aiuta a:

  • Mappare le informazioni disponibili, identificando eventuali lacune nei dati richiesti dalla normativa.

  • Allineare le metriche aziendali agli standard di rendicontazione, come gli ESRS, facilitando il processo di redazione del bilancio.

  • Preparare l’azienda alla revisione esterna, garantendo che le informazioni siano affidabili e verificabili dagli auditor.

  • Ottimizzare il flusso di raccolta dati, semplificando il lavoro di tutti i reparti coinvolti nel reporting.

 

Anche le aziende che non sono attualmente soggette agli obblighi di rendicontazione possono trarre benefici significativi da un Check-up. Il panorama normativo è in costante evoluzione e molte PMI e aziende di medie dimensioni potrebbero rientrare nei criteri di rendicontazione nei prossimi anni. Inoltre, sempre più aziende decidono volontariamente di pubblicare un bilancio di sostenibilità, anche in assenza di obblighi normativi, per rafforzare la propria reputazione e attrarre investitori e clienti sensibili a queste tematiche. Un Check-up ESG consente di:

  • Costruire una base solida per il reporting futuro, raccogliendo fin da subito dati affidabili e strutturati.

  • Identificare le aree di miglioramento, permettendo all’azienda di implementare azioni concrete prima di dover rendicontare pubblicamente i propri impatti.

  • Dimostrare trasparenza e responsabilità agli stakeholder, migliorando la comunicazione sulla sostenibilità anche attraverso canali diversi dal bilancio formale, come report interni, siti web aziendali e comunicazioni con investitori e clienti.

  • Facilitare l’accesso a finanziamenti e incentivi, dato che molte banche e istituti di credito richiedono informazioni dettagliate sulla sostenibilità anche alle aziende non obbligate a rendicontare.

Come iniziare:

Abbiamo visto come il Check-up possa essere utile in diversi scenari: per chi deve affrontare l’obbligo di rendicontazione con un bilancio di sostenibilità, per chi vuole prepararsi a normative future, per chi cerca opportunità di miglioramento in ottica ESG e per chi desidera rafforzare la propria reputazione e trasparenza aziendale. Qualunque sia l’obiettivo, l’importante è affrontare il tema con metodo, basandosi su dati solidi e su un approccio strategico che consenta di ottenere risultati concreti nel tempo.

Ogni azienda è diversa, e un Check-up ESG efficace deve essere personalizzato in base alle specificità del settore e agli obiettivi di crescita. Se stai valutando come strutturare il tuo percorso ESG e vuoi approfondire come un Check-up possa supportarti in questa transizione, esistono strumenti e metodi che possono aiutarti a costruire una strategia solida e sostenibile.

Se vuoi confrontarti su questi temi o capire meglio come impostare il tuo Check-up, puoi contattare un nostro consulente compilando il form qui sotto. Un’analisi ben fatta oggi può fare la differenza nel posizionamento della tua azienda domani.