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Recepimento della Direttiva CSRD in Italia:

Tutto quello che devi sapere

Il 30 agosto 2024, il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato il decreto legislativo per il recepimento della Direttiva (UE) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questo passaggio rappresenta un passo fondamentale per l'Italia nell'allineamento agli standard europei in materia di rendicontazione della sostenibilità, ampliando significativamente gli obblighi di trasparenza per le aziende.

Recepimento della direttiva CSRD in Italia

Cosa prevede la direttiva CSRD?

La Direttiva CSRD mira a migliorare la trasparenza e l'affidabilità delle informazioni ESG (ambientali, sociali e di governance) fornite dalle aziende. Gli obblighi di rendicontazione vengono estesi a tutte le grandi imprese e alle PMI quotate sui mercati regolamentati, a partire dall'esercizio finanziario 2024 con pubblicazione dei report nel 2025. La direttiva si applicherà anche ad alcune aziende non europee che generano un fatturato superiore a 150 milioni di euro nel mercato dell'UE.

Le principali novità del decreto attuativo Italiano

Il decreto attuativo introduce una serie di requisiti per le imprese italiane:

  1. Estensione dell'Obbligo di Rendicontazione: La direttiva amplia la platea delle aziende obbligate a fornire report ESG. Non solo le grandi aziende, ma anche le PMI quotate, dovranno adeguarsi ai nuovi standard di rendicontazione.

  2. Adozione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS): Le aziende dovranno conformarsi agli ESRS sviluppati dall'European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG). Questi standard sono stati progettati per armonizzare le informazioni di sostenibilità in tutta l'UE, riducendo i costi di rendicontazione nel medio-lungo termine.

  3. Assurance Obbligatoria delle Informazioni di Sostenibilità: Il decreto richiede che le informazioni di sostenibilità siano sottoposte a verifica da parte di enti terzi, migliorando l'affidabilità e la comparabilità dei dati forniti​.

Impatto sulle aziende italiane

Le nuove regole implicano un cambiamento significativo nella gestione aziendale e nella strategia di comunicazione per molte imprese italiane. Le aziende dovranno:

  • Adottare nuove metriche e procedure per raccogliere e verificare i dati ESG.

  • Integrare considerazioni di sostenibilità nelle decisioni strategiche.

  • Comunicare in modo più trasparente e responsabile con gli stakeholder, inclusi

    investitori, consumatori e organizzazioni della società civile.

Benefici attesi dalla direttiva:

L'obiettivo della CSRD è duplice:

    1. migliorare l'accesso degli investitori alle informazioni necessarie per valutare il rischio e le opportunità finanziarie legate alla sostenibilità.

    2. Promuovere la transizione verso un'economia più sostenibile e inclusiva.

La direttiva contribuisce anche a ridurre il rischio di "greenwashing" attraverso un quadro normativo uniforme che obbliga le aziende a fornire dati accurati e verificabili.

Il prossimo passo:

Il recepimento della Direttiva CSRD rappresenta un'opportunità per le aziende italiane di rafforzare la loro competitività sui mercati internazionali, migliorando la loro trasparenza e impegno verso pratiche sostenibili. Le imprese devono prepararsi a queste nuove sfide aggiornando i propri processi interni e garantendo la conformità ai requisiti normativi.

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